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lunedì 26 novembre 2012

Ho incontrato un RE

Venerdì mattina mi sono alzata dal letto con una voglia di farecosevederegggente ai minimi registrati.
Complici una serie di contrattempi non previsti, ho saltato anche la mia amata lezione di pilates che le mie sventurate compagne di corso hanno definito così: CRUDELE.

Mentre mi alzavo dal letto, in quello strambo venerdì mattina, credevo di essere vittima di un malocchio  ed ho inveito contro quello di Striscia pensando che, se fosse stata ancora viva sui nostri schermi la Wanna, l'avrei chiamata e le avrei chiesto i numeri al lotto e soprattutto un rito propiziatorio del mago Do Nascimento. Vabbè, sto esagerando, dài...

Comunque, ero talmente stanca, sfatta, distrutta, incapace di versarmi persino un caffelatte che mi preparavo ad un WE agonizzante ed asfittico, invece mancopegnente

Ho inanellato una serie di incontri con amici figherrimi (credo che aprirò una nuova etichetta con questo titolo, che ne dite?) e fatto cose bellissime tra cui è spiccata, domenica pomeriggio, la visione di questo spettacolo qui

Lo so, Barbareschi non piace a molti e tanti tendono a diffidare della messa in scena teatrale di un testo reso famoso dal cinema, però io vi dico: andatelo a vedere.

Andateci perchè, cosa che magari non si sa, il testo nasce in realtà come opera teatrale ed in effetti è proprio lì, sul palco, che trova la sua vera ragione d'essere.
Vedetelo perchè difficilmente capita di trovare due attori bravissimi ed in stato di grazia. Barbareschi poi interpreta un ruolo inedito, il logopedista appunto, ed è  sopra le righe, ironico, pungente, saggio ed anche meno "protagonista" di quanto lo si possa immaginare. Filippo Dini, che interpreta il Re, è divinamente bravo nel vestire i panni di un uomo fragile ed impaurito, che saprà trasformarsi in un leone nel guidare la sua nazione in uno dei momenti più difficili della storia recente.
A chi si aspetta un testo "pesante" dico che lo spettacolo scorre come acqua di un ruscello e si esce da teatro con il cuore felice e la sensazione di aver imparato qualcosa di più. Su ognuno di noi. Ed in fondo, se ci si pensa bene, per cosa nasce il teatro?

Eppoi, dove lo mettiamo il fatto che, una volta fuori dal Quirino, ci si trovi in pieno centro, a due passi da Trevi, e lì si possa far finta chessò di essere una coppia di turisti innamorati e perdersi nei vicoli stretti della propria città?

Lo spettacolo sarà in scena fino al 2 dicembre a Roma e poi in tournè. Non perdetelo. Davvero. 




4 commenti:

  1. Risposte
    1. Bello è stato lo spettacolo, tesoro. Ancora grazie. Tu sai...

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  2. mamma mia quel film è stata splendido ** se fossi a roma, ci penserei.

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    Risposte
    1. Emy, credimi... Sono uscita senza parole.
      In teatro tutto assume una dimensione più umana, vera. Almeno, per me è così.
      Lo spettacolo so andrà in giro per l'Italia, se vuoi mi informo e sento se c'è qualche data in zone a te limitrofe.
      Baci!!

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