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mercoledì 20 marzo 2013

In un battito d'ali

Vi avevo detto già da qualche altra parte che spesso un brutto periodo sembra aprirne un altro, come un'espressione algebrica ricca di parentesi tonde, quadre e graffe.
Questo sembra essere uno di quelli.
Ieri sera ci è arrivata la notizia che una persona cara ed anziana è in ospedale mentre un'altra, giovane, brillante, creativa, vitale è volata in cielo nel giro di ventiquattro ore.

Ed insieme all'incredulità di un evento così inaspettato e tragico c'è anche la totale incomprensione della nostra stessa natura. 
Di questa nostra condizione privilegiata, quella di essere umani, ma così fragile che basta un battito d'ali per scatenare uragani e per volare in un'altra dimensione.

Ed io non posso fare a meno di pensare che tutte le volte si va in ospedale convinti di tornare dai propri cari, si esce dalla porta di casa con l'idea di rivarcarla una volta giunta la sera e si lasciano magari i panni in lavatrice, le tazze della colazione nel lavello, i gioielli sulla cassettiera. 
Perchè siamo convinti che la fine sia sempre lontana, o che comunque debba essere "anticipata", presentata da eventi che fungano da campanello d'allarme.

Così non è, ovviamente.
E vorrei che tutte queste riflessioni mi spingano a trovare la Pace ed il Senso quando le sciocchezze della vita sembrano bloccarmi. Quando, come un brutto torcicollo, mi obbligano a vedere le cose solo da un'angolazione.
Vorrei portare con me le sensazioni di adesso, la Comprensione di tutto, ma so già che finirò per essere nuovamente travolta dalle scemate e dalle inutilità della vita.
Forse siamo condannati a questo.
Forse più che una condanna è la nostra stessa salvezza.

A te, Lucilla, auguro un viaggio bello e pieno di quei colori che hai tanto amato in vita.

2 commenti:

  1. Cara Sara,
    l'unica cosa che possiamo fare è vivere.
    Ci sono dei momenti in cui siamo particolarmente predisposti a cogliere la fragilità della nostra condizione, solitamente in coincidenza di quella bella sportellata in faccia che ci ricorda che no, eterni ancora non lo siamo diventati.
    Io lo sento molto da quando sono diventata mamma: la guardo e vorrei poter fermare ogni attimo al solo pensiero che qualcosa potrà succedere prima o poi e farmi perdere qualcosa di lei, di noi.
    Poi mi dico che quel noi è così speciale perchè condito anche di sveglie presto, lavatrici, pranzi e cene da preparare, aspirapolvere e scleri conseguenti.
    Possiamo solo vivere, ricordandoci ogni tanto che dovremmo farlo BENE.
    Un abbraccio in questa giornata difficile.
    Sara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sara,
      le tue parole sono così vere, lucide e piene di senso e verità che mi è difficile darti una vera risposta, se non dicendoti GRAZIE.
      E' vero, dovremmo vivere - che è già una gran cosa- ed impegnarci a farlo bene - che fa la differenza.
      Il tuo abbraccio è un vero balsamo in questi giorni pieni di cose brutte.
      Lo ricambio con tutto l'affetto che ho.

      Elimina

Non potendoci mettere la tua faccia, mettici almeno la tua firma. Grazie!


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