Io me le ricordo ancora.
Ricordo quell'agitazione mista a paura ed emozione e quel sentirsi grandi pur sapendo di essere in realtà ancora piccoli;
Ricordo la finta tranquillità di mia madre che, non appena nell'androne fu pronunciato il mio cognome, mi lasciò la mano e mi indicò la strada. Mi sentivo spaesata ma, vedendo lei così sicura, mi feci forza. E' stato il primo gesto di un amore adulto che mi avrebbe spinto all'autonomia;
Ricordo l'odore dei corridoi che mi sembravano lunghissimi ed eccessivamente lucidi, tanto che ho sempre evitato di correrci non tanto per le punizioni promesse, quanto per paura di farmi male;
Ricordo la gioia di aver scritto, poche ore dopo aver varcato la soglia della classe, quelle lettere che avrebbero composto la prima frase della mia vita: "le nostre cartelle sono nuove".
Domani tocca a te.
E' tutto pronto: grembiule, zaino, quaderno, astuccio, penne e matite con il tuo nome su un'etichetta.
Anche tu sei pronto. Ti vedo emozionato, felice, orgoglioso. Quasi non ti sembra vero che potrai fare le cose "come i grandi".
Quella a non essere pronta forse sono io.
Io che, ad ogni passo in avanti che fai, penso di perdere un po' di noi.
Poi fortunatamente rifletto sul fatto che, bene o male, con strilli, pianti, coccole, baci ed abbracci, fin qui ci siamo arrivati insieme.
Grazie a te. Grazie a me.
Ed allora, piccolo mio, c'è solo da andare avanti.
A testa alta, cuore gonfio, occhi sinceri. Quelli che hai sempre avuto e sempre avrai.
Stanotte già so che dormirò poco e domani ti porterò a scuola come una gattara, ma questa è la tua prima volta.
La mia prima volta.
E ci siamo arrivati insieme.
Che emozione... come è andata?
RispondiEliminaDirei benone, grazie!
EliminaProprio ora ho pubblicato un nuovo post al riguardo. Spero ti piaccia!
Baci!